In una legge che danneggia gravemente i discendenti, il deputato Franco Tirelli ha assunto tre posizioni diverse: una nel suo discorso, un’altra al momento del voto e un’altra ancora sui social. Ecco come la manovra del MAIE è finita per risultare funzionale al progetto di Meloni.
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Las claves
Polemica per l’astensione del MAIE sulla legge che riforma la procedura di cittadinanza italiana iure sanguinis
Questa settimana, la Camera dei Deputati italiana ha approvato un disegno di legge promosso dal Governo Meloni per riformare i servizi che i consolati italiani vengono offerti alla cittadinanza italiana all’estero.
Il provvedimento, composto da sette articoli, è un vero e proprio cavallo di Troia: accanto a misure positive su cui nessuno potrebbe essere in disaccordo — come l’aumento dei fondi per il funzionamento dei consolati o la possibilità di richiedere la Carta d’Identità Elettronica (CIE) nei comuni italiani — è stata inserita una disposizione che colpisce in modo diretto e profondo il diritto alla cittadinanza italiana dei discendenti nati all’estero.
Durante la discussione articolo per articolo, il deputato Franco Tirelli, rappresentante del Movimento Associativo Italiani all’Estero (MAIE), ha votato a favore su cinque dei sette articoli e contro sui restanti due (gli articoli 1 e 4). Tuttavia, quando si è passati al voto finale sull’intera legge, Tirelli si è astenuto.
In questo modo, e nonostante la norma sia chiaramente dannosa per i discendenti che intendono richiedere il riconoscimento della cittadinanza nei prossimi anni, il MAIE ha evitato di scontrarsi con il Governo italiano e di esprimere un voto contrario alla misura.
Tirelli e il suo discorso a favore della legge
Pur avendo votato “contro” in due articoli e “astenuto” nel voto finale, Tirelli ha depositato agli atti della Camera un discorso di forte sostegno alla nuova legge.
“Come deputato eletto nella circoscrizione estero e da sempre impegnato nella tutela dei nostri connazionali residenti in altre Nazioni, non posso che esprimere un forte sostegno a questo testo, che rappresenta un passo concreto verso una maggiore efficienza e modernizzazione dei servizi consolari, senza mai perdere di vista il profondo legame che unisce l’Italia ai suoi cittadini oltre confine”,
recita il discorso di Tirelli, non letto in Aula ma inserito integralmente nel resoconto stenografico della seduta.
Nel suo intervento, Tirelli non solo giustifica il voto favorevole del gruppo Noi Moderati (di cui il MAIE fa parte), ma lo fa in prima persona e “come deputato eletto nella circoscrizione Estero”.
In un altro passaggio, ribadisce un giudizio positivo sulla norma, affermando che
“Il provvedimento che oggi esaminiamo risponde proprio a questa esigenza: rivedere e ottimizzare questi servizi, generando economie di scala e adeguandoli alle evoluzioni normative.”
Arriva perfino a difendere l’articolo 1, il più dannoso per gli italiani per discendenza, sostenendo che la centralizzazione presso un ufficio del MAECI
“permette di alleggerire il carico sugli uffici consolari, spesso gravati oltre misura, e di assicurare un trattamento uniforme e più rapido”.
E aggiunge che
“questa centralizzazione non solo genera efficienza, ma evita ritardi che oggi penalizzano migliaia di discendenti di italiani, rafforzando quel senso di appartenenza che è il cuore della nostra politica estera”.
Il deputato difende anche l’articolo 4 della legge (contro il quale pure aveva votato), sostenendo che esso elimina
“gratuità obsolete – come quella per gli “emigranti”, non più in linea con l’evoluzione sociale”.
“Signor Presidente, questo disegno di legge non è una mera riforma amministrativa: è un investimento sul futuro degli italiani all’estero.(…) È un atto di responsabilità verso i nostri connazionali, che meritano servizi moderni e vicini, per mantenere vivo quel legame indissolubile con l’Italia”,
conclude Tirelli nella dichiarazione, disponibile integralmente a questo link.
Contrariamente a questo discorso di sostegno, in un video successivo pubblicato sui social, Tirelli ha criticato gli stessi articoli che aveva elogiato per iscritto, affermando che violano i diritti degli italiani all’estero.
Sui social, il MAIE dice di aver respinto la legge
Dopo le forti reazioni della comunità italo-discendente, Tirelli, il senatore Mario Borghese e l’ex senatore Ricardo Merlo hanno utilizzato i propri canali social per prendere le distanze dal progetto e ribadire la loro difesa degli italiani all’estero.
Su Instagram, Tirelli ha spiegato di aver votato “contro” durante la votazione articolo per articolo, senza però chiarire perché abbia scelto l’astensione nel momento decisivo della votazione finale. Non ha nemmeno menzionato il suo discorso di sostegno alla legge, registrato negli atti parlamentari.
Nel frattempo, Ricardo Merlo, presidente del MAIE, in un’intervista concessa al giornalista Desiderio Perón per la rivista Insieme, ha cercato di differenziarsi dai partiti di destra — che hanno votato interamente a favore della legge — e da quelli di sinistra — che l’hanno respinta —, sostenendo che ciò dimostrava la “autonomia” del MAIE, capace di distinguersi da entrambi gli schieramenti.
Alla domanda del giornalista sul perché il MAIE si sia astenuto invece di votare contro una legge tanto dannosa per i discendenti, Merlo ha fornito diverse spiegazioni, affermando che non potevano opporsi totalmente a un provvedimento di cui condividevano alcuni punti.
Anche il senatore Borghese ha utilizzato i social per difendere Tirelli, affermando che il MAIE “è sempre dalla parte dei discendenti” e che “ha votato contro gli articoli negativi”, ma senza riconoscere che l’astensione finale ha di fatto favorito l’approvazione del testo.
Critiche dall’opposizione
Dai partiti dell’opposizione sono arrivate nuove critiche alla posizione del MAIE e al suo sostegno implicito al Governo Meloni e alle sue misure contro i cittadini italiani all’estero.
Esponenti del Partito Democratico (PD) hanno riconosciuto alcuni aspetti positivi della legge — come la possibilità di richiedere la CIE nei comuni italiani o la riduzione dei tempi di trattazione della cittadinanza a 36 mesi (il Governo voleva portarli a 48) —, ma hanno sottolineato che i danni superano di gran lunga i benefici, rendendo impossibile sostenere o astenersi, come ha fatto il MAIE.
Il deputato Fabio Porta, eletto in Sud America, ha definito questa norma una “legge sbagliata”. Il deputato per l’Europa Toni Ricciardi l’ha chiamata la “seconda legge della vergogna”, mentre Christian Di Sanzo ha parlato di “un nuovo attacco di Meloni agli italiani all’estero”.
Daniel Taddone, ex dirigente del MAIE (che aveva lasciato il movimento dopo la sua permanenza nella maggioranza nonostante le misure contro i discendenti), ha accusato Tirelli di una “complicità patetica e disonorevole”, criticando la “mancanza di coraggio politico” e definendo il suo intervento in Aula “patetico, ridicolo, indegno e vergognoso”.
“Non è riuscito a concatenare cinque frasi per difendere gli italiani all’estero: si è limitato a leggere una breve dichiarazione di voto favorevole del gruppo e la sua astensione personale.”
Il prossimo capitolo: il Senato
Ora la legge passa al Senato, dove gli alleati del Governo dispongono di una maggioranza solida.
In un video pubblicato sui canali del senatore Borghese (MAIE), Tirelli ha dichiarato che il movimento “lavorerà al Senato per abrogare gli articoli 1 e 4 del progetto, che danneggiano e violano i diritti degli italiani all’estero”.
Contrariamente a quanto dichiarato nel suo discorso parlamentare, Tirelli ha aggiunto che le pratiche di riconoscimento della cittadinanza “devono continuare a essere gestite dai consolati”.
Il senatore Borghese, da parte sua, ha affermato che questi articoli “penalizzano gli italiani all’estero” e che il MAIE “è sempre dalla parte dei connazionali all’estero”, anche se non ha chiarito se al Senato manterranno la stessa astensione, voteranno contro come affermato sui social o a favore come nel discorso di Tirelli agli atti parlamentari.
💬 E tu, cosa ne pensi del voto del MAIE? Scrivicelo nei commenti.
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Questo articolo è stato originariamente scritto in spagnolo e tradotto con l’aiuto dell’intelligenza artificiale.







Il deputato Tirelli del MAIE si è comportato come un traditore degli interessi degli italiani all’estero.
grazie per il tuo commento Andrea